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Con la recente sentenza n. 4558/2025, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Campania ha accolto integralmente l’appello proposto dal Tributarista Francesco Iodice, annullando un avviso di accertamento in materia di IRES e IVA per l’annualità 2017.
Sintesi del Caso
La pretesa dell’Amministrazione Finanziaria si fondava su una presunta duplicazione di costi. Nonostante le argomentazioni difensive, il ricorso era stato respinto in primo grado.
Principio Giuridico Affermato in Appello
Nel giudizio di secondo grado, la difesa ha efficacemente contestato l’impianto probatorio su cui si fondava l’accertamento. È stata dimostrata, in particolare, l’illegittimità dell’atto impositivo in quanto basato su presunzioni prive dei requisiti di “gravità, precisione e concordanza” normativamente previsti dall’art. 39 del D.P.R. 600/73.
Accogliendo pienamente le tesi difensive, la Corte ha riformato la sentenza precedente, statuendo che le contestazioni dell’Ufficio erano “fondate su evidenze non concrete e non chiare” e, pertanto, l’accertamento risultava errato.
L’esito del giudizio riafferma un principio cardine del diritto tributario: l’onere probatorio a carico dell’Amministrazione Finanziaria non può essere soddisfatto mediante l’utilizzo di presunzioni non qualificate.
Questo risultato testimonia l’impegno costante dello Studio Iodice nel tutelare i diritti del contribuente con la massima competenza e determinazione.
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